Museo della Civiltà Contadina
Il tempo dei ricordi non è sempre molto, soprattutto nel confronto tra generazioni, ma sicuramente un’esposizione come questa può aiutarci a creare uno spazio interiore, non appena varchiamo la sua soglia.
La Cascina Il Cambonino Vecchio a Cremona
Il Museo della Civiltà Contadina è stato inaugurato nel 1978 proprio per ricordare tramite le collezioni esposte, le testimonianze della vita di un tempo tra i campi, tra le attività dell’agricoltura e dell’allevamento. La Cascina rappresenta l’elemento fondamentale, che si apre da una corte con un’antica stalla formata da archi a tutto sesto e colonnine centrali, un pavimento in cotto e le mangiatoie.
Un ambiente come quelli andati, a cui si accostano anche altre strutture annesse come le porcilaie da allevamento, i porcili da ingrasso, e tre pollai. La stalla della cascina ci riporta in uno spazio del passato contadino oggi allestito con oggetti legati al lavoro dell’allevamento, e la vecchia stalla dei cavalli è stata destinata ad esporre dei materiali che arrivano dalla Lattoneria di Ernesto Piazzi.
La cascina riserva anche su un locale di lavanderia, la bugadera, che presenta anche due fornelli in muratura dove si trovavano le caldaie per far bollire l’acqua. Si vede ancora il soffitto annerito, come parti delle pareti, dal fumo dei fornelli…
Le case contadine nella Cascina
Il Museo della Civilta Contadina detto anche Museo Cambonino, comprende anche le case dei contadini, oltre alla parte delle stalle, dove è stato ricreato l’ambiente domestico, e la sede della “Cucina cremonese”.
La casa del fattore, col suo campaniletto in cima al tetto, consente un percorso che parte dal piano terra, dove si trova la scuola di cucina per bambini, realizzata in collaborazione con la Provincia di Cremona, e lo spazio espositivo Terra Fiume, realizzato in collaborazione con la Famiglia Ghizzoni e il Rotary del Po, dedicato al tema della pesca professionale sul Po. Nei piani superiori si trova la sala della Musica, sede del gruppo musicale dialettale “El Zac”.
Un ampio corridoio, tornando a terra, è oggi adibito a sale di rappresentanza e utilizzato per attività didattiche e mostre temporanee. Uscendo si trova il barchessale, portico dove sono ordinate diverse tipologie di macchine agricole: la grigliatura a gelosia consentiva l’areazione della corte e dell’aia, utilizzata per l’essiccazione dei cereali.
Altri ambienti sono quelli della stalla nuova, costituita con volte a padiglione che formano il pavimento del fienile soprastante. Qui si trovano allestiti oggetti per la cura dei cavalli, e gli attrezzi per il lavoro nei campi, dall’aratura alla cernita delle sementi. Nel portico antistante si possono vedere carri e mezzi di trasporto dell’epoca.
Arte e devozione, l’oratorio e l’archivio
Annesso alla cascina si trova l’Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio, un edificio sacro al quale si può accedere da due ingressi, uno dall’interno l’altro dall’esterno attiguo al portone principale della cascina. Ancora oggi qui si svolgono delle tradizionali funzioni mariane serali del Mese di Maggio.
Presso il Museo della civiltà contadina, inoltre, ha ripreso vita l‘archivio musicale del Cambonino “L’altro violino”, tramite la voce di violini, violoncelli e contrabbassi. Un archivio realizzato dal Comune di Cremona in collaborazione con l’Associazione Violinistica Italiana.
Raccoglie fonti musicali manoscritte e a stampa legate a repertori etnomusicali ed etnocoreutici, provenienti da numerose località italiane e straniere. Un museo dalle tante sorprese quindi, che non si può non vedere per chi visita Cremona e ama le tradizioni – o vuole scoprirle!