Museo Archeologico della Val Tidone
Questo museo si trova nei sotterranei della splendida Fortezza Comunale di Pianello Val Tidone (la Rocca Municipale).
Una struttura che evoca il passato di questo territorio, e ricostruisce la vita nella valle durante i secoli. Già da quando si entra nelle sale, è possibile immergersi nella storia grazie ai tanti reperti conservati nel museo.
Un luogo di grande interesse, che permette di viaggiare nel tempo dall’epoca preistorica del Pliocene, alle dominazioni di Roma, fino al Medioevo e al Rinascimento.
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Scoprire la Val Tidone – gli scavi archeologici di piana San Martino
Dal territorio piacentino, sono emersi negli anni alcuni reperti importanti, che costituiscono solo una parte di questo lungo percorso, che ha portato alla luce popolazioni e vite del passato.
Gli scavi archeologici presso San Martino, sotto il comune di Pianello Val Tidone, si trovano su un promontorio roccioso in Val Chiarone, lungo la strada per la Rocca d’Olgisio e vicino a Roccapulzana.
È qui che sorgeva un insediamento del periodo protostorico, in cui una comunità di nomadi e poi pastori-agricoltori, sopravviveva grazie ad un’economia del latte e della lana – rocchetti e pesi da telaio testimoniano lavori di filatura e tessitura.
Dai fossili del Pliocene, si scopre l’antichissima vivibilità della Val Tidone, trasformata poi nel neolitico come valle di lavoro agricolo e di allevamento.
Molti dei reperti di questi scavi, sono oggi ospitati nel Museo Archeologico di Pianello Val Tidone – nella Sala della Pre e Protostoria.
La maggior parte è costituita da vasellame, destinato alla preparazione e alla conservazione del cibo. Le forme e le decorazioni dei vasi, hanno permesso agli archeologi di datare l’insediamento dal XVI al II secolo a.C. – dalla media età del bronzo alla terza età del ferro.
Queste popolazioni del territorio oggi piacentino, erano legate con quelle della Liguria e del Piemonte, poi in seguito con Etruschi e Celti. Un crocevia interessante e vitale, fin dalla preistoria!
Il periodo romano della Val Tidone
La seconda sala del MAVT è dedicata a questa fase, in cui dal III sec. a.C. il territorio divenne un presidio di influenza romana.
Altri scavi archeologici nella valle, hanno svelato villaggi e abitazioni agricole, e oggi nel Museo Archeologico della Val Tidone son presenti diversi oggetti della vita quotidiana all’epoca romana.
Tra questi, il sarcofago in pietra rinvenuto a Vicomarino, la collezione di monete, e la Stele di Valeria Nardis.
Troverai anche frammenti provenienti dal sepolcreto di Ganaghello e dalla villa di Arcello. Un reperto molto interessante, è dato da una colonna in marmo intatta.
L’epoca Medievale
A questo lasso di tempo è dedicata la terza sala, che mostra opere e pezzi provenienti dalla Piana di San Martino. I resti sono di epoca Gota, Longobarda e reperti di età medievale in Val Tidone.
Il periodo goto e bizantino si può rintracciare nelle ceramiche che mostrano commerci anche distanti, come i manufatti africani.
Inoltre, questo sito durante l’epoca longobarda fu probabilmente adibito a fucina da un fabbro lombardo, artigiano che lasciò alla nostra memoria una serie di utensili, specialmente in ferro.
Visitare il Museo Archeologico della Val Tidone
L’ingresso al museo è gratuito, e il museo è dotato anche di una mostra virtuale.
È possibile accedere alle prime due sale anche alle persone con difficoltà motorie.
Per gli orari di apertura, e per le informazioni relative al nuovo allestimento, è consigliabile contattare il Museo al recapito telefonico 0523 1822950.
Oggi la struttura museale è gestita dai volontari dell’Associazione Archeologica Pandora, fondata per collaborare con le istituzioni del territorio, e predisporre visite guidate al Museo.
Nata nel 1990, l’associazione si coordina con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Parma e Piacenza, per la gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio della Val Tidone e della Val d’Arda.